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30 maggio: Il contributo dei nocesi alla Resistenza

L’armistizio dell’8 settembre 1943, se da un lato rappresentò l’unica soluzione possibile per avviare la liberazione del Paese, almeno a partire dal Sud dell’Italia, dal regime fascista, d’altro canto non era ancora sufficiente per garantire una piena ed immediata democrazia nel resto della penisola. L’incertezza militare dei vertici dell’esercito e l’avvento della Repubblica di Salò, unito alla penetrazione nazista da nord, sfociarono in una feroce deportazione e in numerose stragi di civili, partigiani, oppositori politici ed ebrei. 

Il corso della Storia imponeva una scelta ai militari italiani: scegliere di collaborare con i regimi totalitari, ancora terribilmente vivi nel 1943, oppure scegliere la strada della (futura) libertà rischiando quotidianamente la vita. Nicola Giacovelli scelse la seconda. Il signor Giacovelli, classe ’21, deportato in Germania nel periodo dell’eccidio di Cefalonia, sopravvissuto, racconterà la testimonianza del dolore dei lager, delle difficoltà e della responsabilità della Memoria.

Un incontro sul tema, promosso dall’I.I.S.S. “Da Vinci-Agherbino” di Noci e patrocinato dall’Amministrazione comunale, è in programma giovedì 30 maggio 2019, alle ore 18:00 presso il Chiostro di San Domenico, e sarà arricchito dalla presentazione del volume di Antonella Bartolo Colaleo, "Matite sbriciolate", rigorosa ricostruzione delle vicende di Antonio Colaleo, suocero dell’autrice, internato nello stesso lager di Giovanni Guareschi e Gianrico Tedeschi. Moderatore sarà il prof. Raffaele Pellegrino, coadiuvato dal prof. Beppe Novembre, entrambi docenti di Filosofia e Storia presso l’I.I.S.S. “Da Vinci-Agherbino” di Noci.

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